La luce da avere SEMPRE nello zaino | feat. Zhiyun Molus X60 RGB
Spesso mi chiedo quale sia l’elemento essenziale da portarsi dietro per uno shooting, un lavoro, insomma qualsiasi scenario possibile.
Ho pensato alla camera, certo, ma in determinati contesti se sappiamo sfruttare uno smartphone a dovere, qualcosa si può ricavare fuori.
Allora ho pensato alle luci. Però effettivamente… tutti hanno delle luci che possono funzionare, no?
No.
Ciao! Sono Ken, fotografo e videomaker.
Nel blog di oggi vi presento questo prodotto che ormai è conosciuto ai più, il Zhiyun Molus X60 RGB. Ma ve ne volevo parlare perché intanto Zhiyun si è fidata di me e per questo la ringrazio.
Poi perché si tratta, come dice la nomenclatura, di un 60W estremamente piccolo e leggero, utile per una serie di scenari che vi racconterò in questo blog.
Parleremo infatti innanzitutto delle caratteristiche tecniche ,di come lo uso in uno scenario statico per un parlato e infine di uno scenario più dinamico, nel caso di uno shooting di ritrattistica in esterna.
Direi che ci siamo, possiamo cominciare.
Le Caratteristiche
Intanto cominciamo col dire che questa luce può essere utilizzata in vari modi.
Ha una porta USB-C e un attacco DC da 24 Volt. Quindi può essere utilizzata di conseguenza con un powerbank oppure attaccandola direttamente alla corrente. Piccolina, leggera, ci sta.
Ma secondo me il punto forte arriva con questo attacco: quello per la batteria.
Attaccando questa parte, infatti, abbiamo la possibilità di usare questo 60W con la massima portabilità possibile. Aumenta leggermente di peso ma decisamente utile in situazioni dinamiche.
Unica cosa che mi fa strano, effettivamente, è leggere la scritta Zhiyun verso il lato di chi tiene la luce. Penso che se fosse rivolta verso l’esterno, sarebbe meglio. In ogni caso dal nostro lato abbiamo l’indicatore del livello della batteria.
Nel pacchetto che ho ricevuto io, il Combo, ed è quello che più vi consiglio, abbiamo la coppa e un piccolo diffusore in gomma.
Unica pecca, per questioni di dimensioni della luce, è che l’attacco è proprietario e non bowens. Fosse stato bowens, staremmo parlando decisamente di una cosa più ingombrante. In ogni caso, esiste anche un adattatore.
Purtroppo non ho ricevuto la dotazione PRO. Oltre a ricevere due batterie piuttosto che una, ci sarebbe stato il softbox. Ma con il senno di poi, penso che il softbox vada a perdere un po’ quella sua filosofia di compattezza.
Certo, averlo non sarebbe stato un dispiacere soprattutto per questioni di precisione nella direzione della luce, però in situazioni run&gun, ovverosia la maggior parte degli scenari in cui verrebbe utilizzata, non l’avrei adoperato.
Ma quindi, effettivamente, come si usa?
Attraverso queste due manopole.
C’è da dire che all’inizio è estremamente contro-intuitivo, ci sono delle scritte minuscole sotto che provano ad aiutarti ma nell’effettivo, soltanto provando, schiacciando e girando le due manopole a caso capisci il suo effettivo funzionamento.
Ad esempio, soltanto a metà dello shooting ho scoperto che schiacciando una volta la manopola sinistra passi alla modalità successiva, MA se lo schiacci due volte velocemente, torna indietro. In ogni caso avere le due manopole di due colori diversi, potrebbe risultare più brutto ma sicuramente più pratico.
Comunque, abbiamo 5 modalità che sono poi le solite: Bi color, HSI, RGB, FX - e la cosa carina è che possono essere customizzati - e infine la musica. Ovverosia che è responsive all’audio attorno, RGB customizzabili anche qui fino a 7 colori.
Nella contro-intuitività c’è anche l’accensione, ma c’è una spiegazione logica dietro. Questa luce si accende premendo il tasto arancione e poi girando in senso antiorario la manopola di sinistra. È piuttosto complesso ma sensato perché nel caso si dovesse accendere nello zaino con la batteria attaccata, cosa che comunque non vi consiglio, qualcosa non dico potrebbe andare a fuoco ma sicuramente dei danni permanenti potrebbero esserci.
Oggetto piccolo significa poi anche schermo piccolo. Forse troppo. L’esperienza utente è una di quelle veramente compresse e scomode però oh, si fa. Se poi proprio non riuscite ad usarlo, c’è l’app. Certo, non ci affiderei l’intero ecosistema, ma il suo lo fa. Oltretutto, ha anche il color picker integrato. Carino.
Passiamo però ora all’uso pratico di questa luce.
Come lo uso per i parlati
Fino alla pausa estiva, e anche ora dato che ve lo sto mostrando, questo set-up soffriva di un problema bello grosso: lo stacco dal background. Non avendo poi praticamente spazio per inserire un’altra luce su uno stativo senza che invadesse nell’inquadratura, questa luce è stata la manna dal cielo. Letteralmente o quasi.
Come state vedendo velocemente da questo B ROLL, ho lo scaffale con tutta l’attrezzatura a sinistra camera e lì sopra, con un magic arm, riesco a tenere questa luce al 30% e, come sempre, a 2700K.
Avendo la coppa non è estremamente precisa, ma allo stesso tempo questa mi permette di avere una parte di luce anche sui capelli, che serviva.
Come l’ho usato per un progetto di ritrattistica
Lei è Liddy e in un venerdì sera ci siamo portati a casa un po’ di foto e un po’ di clip.
Ho deciso di portarmi dietro un piccolo manico in plastica per rendere l’esperienza decisamente più ergonomica.
Ovviamente avere una persona che ti segue e curi esclusivamente la luce ti semplifica la vita. Ma per come è concepito questa luce, penso che nella moltitudine degli scenari che si potrebbero affrontare alla fine le costanti sono tre: viene attaccato ad un magic arm, viene attaccato ad un manico oppure va direttamente in camera.
Per rendere la cosa più interessante ovviamente abbiamo scattato la sera e ho usato esclusivamente la parte HSI. La cosa che mi ha stupito, alla fine di tutto, però, è la potenza.
Non vi so dire la durata della batteria a piena potenza perché non mi è mai servito. A parte qualche picco al 40%, per il resto del tempo per fare degli scatti ravvicinati come state vedendo, sono stato sempre all’incirca tra il 12 e il 20 percento. Non ho riscontrato quindi neanche problemi di surriscaldamento, nonostante abbia sentito le ventole partire varie volte, che comunque sono silenziose.
Il vero test al 100% secondo me avverrebbe in tutte quelle situazioni di grandi set dove non è fisicamente possibile inserire un 60W così piccolo. Molto probabilmente verrebbe poi attaccato alla corrente, data la situazione, ma sappiate che per un po’ vi potrete appoggiare anche con la batteria.
Per concludere, questa luce vi arriva in una valigetta che okay, è una valigetta. Però secondo me il plus arriva quando ve lo infilerete nello zaino assieme ad altri piccoli tool mentre andate verso uno scenario lavorativo che non conoscete.
È quel salvavita che può fare da keylight in contesti piccoli ma il meglio lo dà quando sarà una fill light. Che d’altronde, è anche la scritta che leggiamo sulla scocca superiore.
Questo è il link diretto al pack che ho ricevuto io, che alla fine dei conti anche come qualità prezzo ci sta.
389 euro ovviamente non è la luce da acquistare per chi comincia bensì per chi è già a un livello intermedio dove necessita di certe caratteristiche che sicuramente questo Molus X60 garantisce.
Spero che questo video vi sia stato utile, vi ricordo di iscrivervi al canale se non l’avete ancora fatto e vi aspetto nei commenti per sentire la vostra e, se ce l’avete, come lo utilizzate.
Noi ci vediamo ad un prossimo blog ma nel frattempo, divertitevi✌️