Come ho creato uno studio fotografico in casa.
Qui è dove dormo, dove progetto, registro, e… alza il mento scatto scatto.
Tutto in un’unica stanza, il soggiorno di casa.
📽️ Intro
Ciao, sono Ken. Fotografo, videomaker e content creator.
Negli ultimi 4 anni ho sfruttato al massimo questo spazio per trovare il senso nella mia vita. Che cosa volessi fare, come lo volessi fare e in quali termini.
Negli ultimi 4 anni ci sono stati vari cambiamenti nella mia vita grazie a conversazioni, shooting ed esperimenti fatti in questa stanza.
In questo video vi faccio una sorta di room e studio tour per raccontarvi quante cose si possono fare in pochi metri quadri e tanta libertà.
Cominciamo.
Quanto è grande la stanza
Partiamo dal contesto. Questa stanza è grande 3 mtri x 5 metri, più o meno.
Abbiamo la televisione, la teca, il tavolo bianco fissi da un lato. Mentre dall’altro il pianoforte e due scaffali con tutta l’attrezzatura.
In fondo, la scrivania.
Ho deciso di dividere la stanza in due parti. Una parte di pre-produzione, “magazzino”, post-produzione e una parte di produzione.
Pre-produzione e attrezzatura
In questa parte della stanza abbiamo tutta l’attrezzatura. Il fondale, stativi, luci pesanti, flash, modificatori, softbox, hard disk e qualche altra cosa che mi sto dimenticando.
Bello che sia tutto nero. Però, a distanza di un anno e qualcosa mi rendo conto che a volte trovare le cose è veramente difficile.
Un altro passaggio da risolvere, poi, è che può essere facilmente anche un magazzino di polvere assurdo.
Per quanto riguarda la pre-produzione e la maggior parte della post-produzione, avviene tutto su questa scrivania profonda 40 cm.
Qui ci sono il Macbook, monitor che utilizzo pochissimo, tavoletta grafica e mouse.
Niente di più, niente di meno. Il resto sono cianfrusaglie.
Nonostante lo spazio sia estremamente piccolo, essere vicino a tutta l’attrezzatura che possiedo è un ottimo covo creativo per pensare a cosa si può realizzare con ciò che si ha. E devo dire che a questo punto della mia vita, c’è tanto potenziale qui dentro.
Parte produzione
Passiamo però alla parte più interessante della stanza. Questa.
Se di notte dormo qui, di giorno posso spostare il divano e montare su il fondale, oppure metterci sopra qualche tubo led per poter registrare questi parlati, oppure utilizzare il divano stesso come parte integrante di un set.
È impressionante pensare che qua vent’anni fa giocavo sulla moquette e oggi sono qui davanti ad una macchina fotografica a parlare.
Qui c’è letteralmente tutta la mia vita.
Produzione fotografica
Avere un fondale bianco in casa è tanta roba, lo riconosco.
A dispetto dei soliti 2,72 metri standard di larghezza, qui stiamo parlando di una versione ridotta di 2,18 metri.
Quando l’ho comprato al tempo, stiamo parlando di metà 2022, era molto più difficile da trovare mentre oggi si trova attraverso qualche sito rivenditore in più.
Grazie a questo set-up — che blocca la porta ma vabbé — posso montare in una mezz’oretta circa un piccolo studio molto semplice dove posso soddisfare le esigenze più comuni quali le foto tessere e pola per aspiranti attori/attrici, modelle e modelli.
A illuminare il tutto, gli amici di Godox e Gruppo TFS mi hanno fornito 3 flash AD100 Pro che posso utilizzare in accoppiata a un softbox Quick release parabolico 120 cm e se proprio volessi la cosa più simmetrica del mondo, ma spesso ci rinuncio, utilizzarlo con due softbox.
Spesso invece succede che utilizzo il muro bianco per far rimbalzare la luce e creare un po’ di dinamismo in più al ritratto. Anche se non vi nascondo che a volte utilizzare solo il flash con il 120, in bianco e nero, dà tutto un look estremamente calmo e pacato che mi piace.
Tolto il fondale, posso utilizzare comunque questa stanza per altri set-up utilizzando altri tessuti di diverso colore. Ho solo il bianco in questo momento, ma mi attrezzerò. Oppure, anche soltanto il muro grigio fa la sua sporca figura.
Nell’ultimo periodo ho poi cominciato a scattare in tethering e sfrutto questo mobiletto con le ruote per appoggiare il computer. Tutto molto bello ed efficace.
Nel corso dei tre anni sono successe tante cose e tanti cambiamenti. Qui il muro era tutto bianco, il divano era marrone e c’erano tanti altri mobili che nel frattempo sono cambiati.
Sono cambiate tante cose perché avevo bisogno sempre di più spazio in modo tale da poter cambiare la disposizione dei mobili a seconda delle esigenze.
Non sono arrivato a mettere tutto su ruote perché oltre ad essere esteticamente discutibili, non era necessaria una flessibilità così alta.
Avere comunque uno spazio così a disposizione dove possa sperimentare prima di mettermi in un contesto lavorativo, devo dire che mi ha permesso di crescere tantissimo attraverso la pratica.
Video
Ho accennato ai parlati, ora parliamo un attimo di questo set-up.
Utilizzo come keylight il SL200 BI mk II in accoppiata con il TL120. Questa keylight è molto difficile da trovare sul mercato, ma è piuttosto simbolica per me dato che è stata la prima luce che Godox mi ha fornito in questa collaborazione.
Una piccola nota che trovo interessante è che a inizio 2022 delle luci Bi color erano cosa piuttosto rara e a vederne le dimensioni, mi fa pensare quanto si sia evoluta la tecnologia.
Poi, ho solo tubi led da 30, 60 e 120 cm sul bianco a 2700k che riscaldi e dia aria di casa.
Negli ultimi mesi ho accelerato tanto la produzione dei parlati e di conseguenza nel montaggio perché utilizzo questo teleprompter desview con un aggancio molto figo.
Il mio modo di lavorare sui video è totalmente cambiato ma su questo lo potete leggere ogni due domeniche su Inspoletter, la mia newsletter.
Una cosa che mi spiace sempre per quando registro questi parlati è che non ci sono delle basi dove posso poggiare dei props che arricchiscano lo sfondo, quindi vi siete beccati sempre questa divisione tra grigio e bianco ma che allo stesso tempo è sempre stato estremamente difficile centrare la metà.
Se per i progetti fotografici con poco ho potuto fare veramente un botto di cose, per i video il discorso è differente.
Innanzitutto è impossibile pensare di fare tante cose diverse in un unico posto perché verrebbero tutti uguali, che noia.
La location purtroppo è sempre questa, gli spazi per i props come abbiamo detto non ci sono. Di conseguenza, tra gli sforzi impiegati in un singolo set video con quelli di un set fotografico possono essere simili ma con dei risultati estremamente diversi.
🔚 Conclusioni
Non ho problemi a dire che nella roulette della vita sono stato fortunato abbastanza da avere dei genitori permissivi che mi hanno dato la giusta fiducia per poter sperimentare, crescere e imparare nel soggiorno di casa. Poche volte mi è capitato di impelagarmi in situazioni strane pur di usare uno schema luce particolare o attrezzatura di un certo tipo solo perché a casa non lo potevo fare, no.
Mi ritengo fortunato che nel giro di pochi mesi nell’ormai lontano 2021 sono cresciuto abbastanza velocemente su TikTok da poter cominciare a collaborare con Godox e poi conoscere gli amici del Gruppo TFS, nel frattempo provare altra attrezzatura ed entrare nel mondo del lavoro con un bagaglio di esperienze estremamente personale, da autodidatta.
Nell’ultimo periodo ho aumentato un po’ i set in esterna ma quello che penso sempre, alla fine, è che avere uno spazio anche piccolo in casa è utile per poter tenere l’occhio e la creatività allenata, oltre a poter conoscere veramente tanta gente.
Per chi sta cominciando, non c’è bisogno di tutta l’attrezzatura di cui vi ho parlato in questo video, anzi.
Io avevo cominciato a scattare con un flash Neewer super in sconto a 15 euro, dopodiché un faretto Bicolor a una cinquantina di euro e infine un 60W sempre neewer con un ombrellino devastato da 40 euro.
Ho usato il muro bianco, poi ho comprato un pannello di cui se ci penso ora me ne pento fortissimo, e sfruttavo la parte nera e lo usavo come fondale perché ho visto un video di Sean Tucker che faceva così.
Ma ho imparato tantissimo lo stesso nelle prime fasi. Per come il mercato si è evoluto, nonostante io pensi di aver cominciato con un mondo già accessibile, oggi lo è ancora di più. L’importante all’inizio è essere curiosi e sapersi arrangiare con ciò che si ha. Provare con i cartoni a creare sagome e avere un pensiero laterale forte. E questo lo si crea soltanto con tanta pratica e la giusta libertà.
A questo punto però potreste chiedervi “okay Ken, va bene tutto, ma ora come lo evolverai questo spazio che l’hai spremuto fino all’ultimo centimetro quadro?”
Beh, mi trasferisco.