Un promemoria per chi non ce la sta facendo.
Premessa
Questo post è la trascrizione del video uscito all’inizio del 2023.
Ci potrebbero essere parti in cui leggendo potrebbe non essere del tutto comprensibile perché studiato per il video. Spero complessivamente comunque di essere capito.
Spiega
Come in ogni video che potete trovare su questo canale, partiamo da una serie di premesse.
In descrizione trovate due link in particolare a due video realizzati un po’ di anni fa da Sean Tucker.
In breve, parlano di “Protect your highlights” e “Embrace your shadows” dove a partire da un concetto estremamente tecnico sull’esposizione, si finisce a parlare di quanto sia importante proteggere la propria luce, vivere il momento e dare alle cose positive la stessa importanza a quelle che diamo erroneamente, alle cose negative.
E poi, imparare a saper vivere con le cose negative, trarne il meglio pur di proteggere la propria luce.
Questi due video li ho visti per la prima volta nel 2019 e da allora li ho rivisti svariate volte.
Sono due video che ritengo importanti da vedere perché soprattutto nei momenti più tristi, bui, questi sono utili per ricordarsi che è il momento per poter riflettere, capire dove si è sbagliato o, ancor prima, se siamo noi l’elemento errante della situazione.
È naturale che la vita non sia tutta rosa e fiori, anzi sarebbe anche piuttosto noiosa come vita.
Nell’ultimo periodo ho affrontato un periodo difficile, dove il termine felicità non era sicuramente nei primi posti del mio stato d’animo. Ma ci sta, di nuovo, è normale.
Ora, ne parlo apertamente perché quel periodo è passato. Riflettendo, volevo però aggiungere a quei due video che ritengo fondamentali per la propria crescita fotogarfica e personale un ulteriore concetto, mio. La condivisione. Seguitemi.
In una porzione della mia street photography, il gioco di contrasto luci e ombre è essenziale non solo per osservare il mondo in maniera grafica, ma anche per ricordare che ciò che faccio magari non racconta lo stato della società attuale attraverso una fotografia particolare, ma posso utilizzare ciò che offre la strada per raccontare il momento che sto vivendo. È un lavoro più personale.
Io fotografo, io come essere umano.
La scorsa settimana, da quando sto registrando, ho fatto un mini viaggio di cui però vi risparmio qualsiasi dettaglio possibile. Poi vi spiego il perché.
Da quando ho cominciato ad appassionarmi di fotografia ho sempre sfruttato il viaggio come il momento per fare street in una strada che non conosco, il mezzo per esplorare cose nuove. La bellezza del perdersi, letteralmente.
E anche in questo caso ho avuto l’occasione per fare una cosa simile, se non che in questo caso la fotografia non era la priorità.
C’è un libro che sinceramente ho odiato profondamente forse per quanto mi abbia triggerato o per come sia invecchiato. Forse è un unpopular opinion: sto parlando di “Sulla fotografia” di Susan Sontag. In un passaggio dice:
Far fotografie, che è un modo di attestare un'esperienza, è anche un modo di rifiutarla, riducendola a una ricerca del fotogenico, trasformandola in un'immagine, in un souvenir. Viaggiare diventa cosí una strategia per accumulare fotografie. L'attività stessa del fotografare è calmante e placa quella sensazione generale di disorientamento che i viaggi rischiano di esacerbare. Quasi tutti i turisti si sentono costretti a mettere la macchina fotografica tra se stessi e tutto ciò che di notevole incontrano. Malsicuri delle altre reazioni, fanno una fotografia. Questo dà una forma all'esperienza: ci si ferma, si scatta una foto, si riprende il cammino. È un metodo che garba soprattutto ai popoli andicappati da una spietata etica del lavoro, come i tedeschi, i giapponesi e gli americani. Adoperare una macchina fotografica allevia l'angoscia che l'ossessionato dal lavoro prova non lavorando, quando è in vacanza e dovrebbe teoricamente divertirsi. Può comunque fare qualcosa che è come una simpatica imitazione del lavoro: può sempre fotografare.
Ad oggi, posso dire che è una mezza verità. Vuoi per un flex assolutamente non necessario o vuoi perché ti servono per arricchire la narrazione di questo viaggio a cui non frega nessuno, questo souvenire può avere una funzione duplice.
In ogni caso, ho scattato un po’ di foto ma penso che non le condividerò per un bel periodo di tempo.
E ora, arrivo al punto del video.
Spesso si incappa nell’errore di sapere come sta vivendo una certa persona in base alle storie e ai post che pubblica su Instagram.
E apparentemente in questi mesi non belli la mia vita andava comunque avanti e sembrava tutto fantastico, quando in realtà mi limitavo a pubblicare le cose che faccio sempre, in quantità minori. Magari sono io che ho totalmente sbagliato il modo di comunicare, pazienza.
Comunque, per carità, c’è gente che sta peggio, come sempre.
E insomma, Instagram è proprio la vetrina, la luce della propria vita. Tendiamo a mostrare quello che vogliamo mostrare e tutto ciò che non vogliamo che venga visto, lo mettiamo in ombra.
Poi, a volte, succede anche questo: tendiamo a mostrare una piccola parte del lato buio, giusto per autenticità e insomma, le cose che siamo abituati a leggere e vedere.
Le foto di luci e ombre super contrastate per me sono un costante promemoria che quello che vediamo non è mai l’intera realtà ma solo una piccola porzione. E siamo noi a decidere cosa mostrare e cosa no, chi mettere in mostra e chi no. Siamo noi a decidere cosa vedere e cosa no.
È normale che ci siano periodi di down così come è normale non sapere come ritornare nella luce. Serve tanta pazienza e lavoro, ma un modo per uscirne, ci sarà sempre.
E questo lavoro può essere fatto da soli o chiedendo aiuto, non c’è niente di male.
Siamo degli esseri umani che provano emozioni, hanno dei propri comfort, non siamo assolutamente dei robot. E di questo ne dovremmo prendere vantaggio e creare tramite le proprie esperienze personali, cose che non sono replicabili.
Conclusioni
E questo video, è finito.
Volevo esporre un po’ di idee e ci ho impiegato un po’ più del solito, spero che sia tutto chiaro e che possa aprire magari un piccolo dibatitto nei commenti. Ad esempio, il vostro stile fotografico o un tema che state seguendo può anche essere rispecchiato nella vita di tutti i giorni? Solo io considero che “Sulla fotografia” sia un libro sopravvalutato?
Insomma, dai, parliamone nei commenti :)
In descrizione oltre ai due video citati potete trovare un altro po’ di link di cose che uso, hanno un link referral e insomma, c’è scritto tutto. E poi altri link ai social che utilizzo, le solite cose insomma.
Spero che questo video un po’ più breve del solito sia piaciuto, alla prossima :)