Partita IVA come FOTOGRAFO: 1 ANNO dopo.

Okay, ora sono un fotografo professionista.

Questo è quello che mi sono detto 1 anno fa, dopo 6 anni come amatore professionale.

In un anno succedono tantissime cose, molte volte impensabili e spesso facciamo l’errore di non riguardare indietro.

Oggi, però, questo errore lo evitiamo.

Ciao, sono Ken. Fotografo, videomaker e content creator. In questo canale racconto la mia esperienza con attrezzature varie che mi porto dietro nel tempo libero e su vari lavori.

Siamo agli sgoccioli del 2024 e quindi è tempo di fare un bilancio, in questo video vi racconto il mio primo anno da fotografo professionista, con la partita IVA, le cose belle e gli errori. Cominciamo!

Quindi, a gennaio apro Partita IVA e da lì lavoro per Geldis fino a marzo, a febbraio vado a Sanremo con Amazon Music e poi in giro per l’Italia con Aqva Ceramiche a fotografare bagni, di nuovo, a Marzo faccio un reel sponsorizzato per Caffè Motta con Federico Chimirri.

Se ne volete sapere di più di queste esperienze, c’è un video dedicato (il blog)

Poi, ad aprile copro la Design Week principalmente con due magazine giapponesi: AXIS e Forbes Japan. Ho stretto la mano a Binfaré di Edra e a Michele De Lucchi, ascoltare le loro parole mi hanno fatto riflettere molto. Durante la design week ho trascorso una giornata a Torino nelle sedi di Stellantis per un’intervista a Alejandro Mesonero-Romanos e Daniel Tiago Guzzafame di Alfa Romeo, per Alfa Tribe, un magazine alfista giapponese.

A maggio ho scattato i Cactus, nel frattempo ho traslocato e YouTube è andato avanti, ero in burnout totale.

Certo è che tra le mille cose da fare, il non capire esattamente cosa stessi vivendo e cosa stesse succedendo nel mondo, non era una bellissima esperienza.

Come ho passato questo burnout.

Vi anticipo che c’è un video a riguardo che sta lì, a fermentare, da quest’estate. Ne vorrei veramente parlare, maaaaa trattandosi di un argomento tanto delicato e allo stesso tempo uno con cui è molto facile cadere nel banale, vorrei prendermi tutto il tempo del mondo. Anche perché a distanza di mesi, so che comunque qualche rimasuglio è rimasto, quindi sarebbe il caso di lasciarselo veramente alle spalle.

Tornando a noi, mentre seguivo il Giro d’Italia, il Tour de France e le Olimpiadi, ho girato video per un nuovo cliente, si chiama “La Boutique dell’Arte” e quasi mensilmente giro reel di una giornata di tatuaggi o murales fatti direttamente a mano con spray e altra roba poco salutare per i polmoni. I montaggi fast paced ma allo stesso tempo, come me lo definiscono loro, eleganti, è qualcosa che mi piace e che sicuramente finirà dritto nello showreel che devo assolutamente fare.

Fino alla fine di agosto, comunque, Boutique a parte, ho lavorato molto poco. Ho acceso un po’ di luci per questi video, ho parlato per un paio d’ore di come uso l’AI per lavorare davanti a un po’ di persone di Moodart, grazie a Setflow e basta.

Ah, a giugno ho preso la patente. La prima metà dell’anno l’ho passata alla scuola guida, con un auto senza guida assistita.

Sapete chi invece assiste? Fiscozen.

A settembre i lavori hanno ricominciato a prendere piede.

Sono stato su un set di Overskin ad accendere e spegnere luci, sempre parlando di luci ho collaborato con Zhiyun per questo video e con RCE per quest’altro video, un reel.

E diciamo che fondamentalmente non è che fossi stressatissimo, perché da una parte stavo aspettando che arrivasse la Fashion Week, e dall’altra ho voluto dedicare tanto del mio tempo ad incontrare persone che avevo visto solamente su Instagram o su TikTok e due chiacchiere davanti a un caffè o a un aperitivo, le volevo fare.

Vi ricordate delle Olimpiadi? Perfetto. Nel pieno del caldo e del “non sto lavorando ma voglio lavorare perché sennò ho l’ansia del non lavorare” mi sono messo a cercare un po’ di cose fino a che non sono capitato in una chiamata Zoom a ferragosto con una società très interessant.

Per settembre avevo un solo obiettivo e quell’obiettivo si chiamava: Fashion Week, in qualsiasi tipo di forma, anche non pagato.

Con questa società, che richiedeva più video che foto per mettermi alla prova, mi sono ritrovato a fare numero durante la presentazione della terza maglia dell’Udinese, disegnata dalla designer Flora Rabitti di Florania.

Com’è andata questa prova? Non è finita.

Perché nel frattempo sempre aggratis sono stato nel backstage di una sfilata del brand di Felipe Fiallo e ho fatto queste fotine qua.

Il giorno dopo ancora, last minute, ho lavorato per Vogue China.
Come ci sono arrivato? Grazie agli algoritmi di YouTube. Grazie Mario.

E quindi niente, per mostrarvi queste clip che non avevo ancora visto neanche io fino a qualche giorno fa, mi sono fatto un giro su Weibo.

Quindi perché questa prova non è finita? Perché da qui è arrivata la valangata di cose che, per certi versi, mi hanno portato a impostare delle priorità.

Per concludere con settembre, l’ultima settimana ho scattato per la prima volta del cibo molto buono e poi il giorno dopo sono stato a Modena per scattare questa foto, per Eternoo, il fu eternedile.

Ottobre è cominciato con un cortometraggio sotto il diluvio, in Liguria.

Ne ho parlato anche nel video su iPhone, ma intanto se siete appassionati di cinema e volete farne uno, il canale di Vlad Diario di un Film potrebbe fare al caso vostro.

La settimana dopo, last minute, ho coperto un evento corporate da Presso e poi via a Parigi per un po’ di giorni. Anche qui, video di iPhone, c’è un po’ di materiale che ho messo nel video.

Di ritorno da Parigi, evento in Boutique come ogni mese e passiamo a novembre.

A novembre è successo di tutto e di più, soprattutto nella seconda metà del mese. Sono stato a Bologna e a Modena in successione per scattare una giornata di Umarell che vanno in giro per i cantieri a fare regali e poi a Modena per la copertina di un magazine specializzato. Nice!

Dopo una settimana a editare foto, mi sono ritrovato ancora una volta last minute, questa volta a Bressanone, nel Sud Tirolo. Qui ho passato tre giorni per GHD, a scattare le attività di varie influencer che facevano appunto, delle attività. Tra le altre cose, ho scattato stando sui pattini da ghiaccio con un equilibrio precario, ma almeno non sono caduto. E poi gli alpaca.

A distanza di qualche settimana, posso confermare che è stata un’esperienza dove ho realizzato quanto il mio workflow sia migliorabile, ma non l’avevo mai capito perché mai messo sotto stress come in questo caso. Tra tutti i lavori fatti quest’anno, questo è quello da cui ho più imparato.

Per finire l’anno, dicembre è stato il mese dove ho lavorato, lo giuro, ma di cui non posso far vedere ancora niente.

E quindi eccoci qui, pronti per riassumere quest’anno di vita, il primo da Partita IVA, davanti ad un solo numero: quello del fatturato.


Ora, è proprio vero che un anno di lavoro si giudica dal fatturato? Ovviamente, no.

Certamente può essere un indicatore di come sta funzionando il proprio business, ma per quanto mi riguarda, non posso non ignorare tutto questo: YouTube.

Se nella narrazione dei mesi ci sono dei buchi enormi, ad esempio tra la seconda metà di ottobre e la prima di novembre, non è perché non abbia lavorato neanche un giorno. Durante le giornate libere o le porzioni di giornate mi sono dedicato al video su iPhone, che ha richiesto varie sessioni di B ROLL o successivamente quello dopo per la lente di Brightin Star, che anche lì ha richiesto del tempo. Per non parlare poi dell’ultimo video, quello sulla Fujifilm X-M5, che mi ha visto in giro per la città e per i campi in due giornate separate, oltre a una sera in più per stare sotto la pioggia.

Per ricapitolare, finalmente quest’anno posso dire di aver trattato questo canale come un lavoro e i risultati in termine di qualità si stanno facendo assolutamente vedere e di questo sono estremamente soddisfatto.

Provare una camera e parlarne direttamente è un esercizio di stile che dopo un po’ stufa, ne sono consapevole ed è per questo che ho voluto dedicare parte del mio tempo per fare qualcosa di nuovo, che qui su YouTube per lo meno in Italia, si è visto fare meno se non assolutamente niente.

Cercare di raccontare le proprie esperienze e i propri feeling mentre si è accompagnati da una fotocamera che può costare 1000 così come 5000 euro mi ha stimolato tanto a livello creativo, tanto da non cadere in quella noiosa routine del “oh no, anche oggi devo stare in mezzo a 50 uomini in giacca e cravatta” alternati dal “oh no, anche oggi devo fare il mezzo sorriso falso così faccio stare felici tutti”.

Avere il privilegio di poter alternare giornate di shooting lavorativi con altre di progetti personali è stato estremamente gratificante e rinfrescante e di questo devo ringraziare voi che state credendo nel progetto in primis, con un iscrizione o un commento.

Passando di nuovo tra i numeri: questo è il 19esimo e ultimo video dell’anno.

Sinceramente, non sono dell’idea di dover fare ogni anno sempre di più in termini quantitativi perché come avete visto negli ultimi mesi, sto incorporando più video in un singolo video e di questo sono estremamente contento. Sono dell’idea che se ho un concetto da raccontare in due minuti, quello deve restare, senza andare ad espanderlo in video lunghi 10 minuti di nulla.

Per concludere questo enorme discorso, ciò che sicuramente ha caratterizzato quest’anno è stata una programmazione mancante. O meglio, c’è stata, ma era delirante e irrealizzabile, tanto da portarmi ad un burnout psico-fisico incredibile.

È il terzo anno di fila che ho vissuto senza una programmazione, ma per quanto riguarda questo, posso dire che è stato anche volutamente l’ultimo. Questo perché è stato l’anno dove ho fatto tanti errori per imparare e non commetterli nuovamente o meglio ancora, a prevenirne di futuri.

E con questo è tutto, grazie per aver guardato fino a qui e fino alla fine dell’anno.

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Vi auguro un buon 2025 e mi raccomando, divertitevi.

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